Strano ma vero, però in effetti spesso mi capita di parlare con persone che non hanno ben chiaro quale sia la differenza tra blog e sito web, anche se in effetti, a parte il fatto di pubblicare pagine e contenuti all’interno di uno stesso dominio, ben poco hanno in comune.

Prima di tutto la differenza più palese è il livello di interattività che c’è tra lo strumento (sito web o blog) e il suo fruitore (chi naviga le pagine in cerca di informazioni).

In un sito web solitamente il flusso di informazioni è unidirezionale e viaggia dal sito in direzione dell’utente. Ad esempio, un sito aziendale “standard” solitamente espone almeno una pagina di presentazione dell’azienda, qualche pagina relativa ai servizi che offre, ed eventualmente, qualora ne avesse da proporre, una o più pagine per descrivere i propri prodotti (non entriamo nello specifico degli e-commerce, dove entra in gioco la vendita diretta e si esulerebbe dal contesto di questo articolo).
A queste pagine poi si aggiungono la solita pagina dei contatti, la “dove siamo”, etc, ma in linea di massima quindi sono sempre informazioni esposte per essere consultate a livello informativo, ma che di per se non mirano a scatenare un’interazione diretta con il sito stesso: a parte – si spera – quella (nei casi più fortunati) di riuscire a far scaturire un contatto (email o telefonata) o anche l’iscrizione ad una newsletter.

Il blog invece è completamente diverso: non ha una caratteristica come quella descritta sopra ma molto più semplicemente tende a distribuire contenuti redazionali in un certo senso più omogenei tra di loro, che comunemente vengono raggruppati in categorie tematiche: per fare un parallelo potremmo dire che la loro struttura è più simile a quella di un giornale quotidiano, che raccoglie giorno per giorno articoli che vengono divisi in sezioni come politica, economia, sport, etc.
Il blog però, a differenza del sito, stimola il dialogo con i lettori spingendoli a commentare gli articoli, attivando cosi un’interazione molto stretta tra il blogger che redige il testo iniziale e chi lo legge, rendendo in qualche modo il commentatore, attraverso i suoi commenti visibili a tutti, quasi un co-redattore di quello stesso articolo.

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